IC Papa Giovanni XXIII

IC Papa Giovanni XXIII

Imparo e mi diverto

Una visita speciale!

Le classi prime della scuola secondaria di primo grado di Marene, nel corso del mese
di gennaio, hanno preso parte ad una visita guidata al Museo civico di Savigliano.
Accompagnati dalla sempre disponibile e accattivante direttrice Silvia Olivero, i
primini dapprima hanno spaziato tra le sale del museo, situato nell’antico convento
di San Francesco, nel centro storico di Savigliano. Venne inaugurato nel 1970 per
ospitare le collezioni civiche e le importanti donazioni d’arte, la più importante delle
quali è La Gipsoteca dedicata all’artista torinese Davide Calandra.
Nell’ex chiesa di San Francesco sono esposte circa 100 opere (modelli, bozzetti in
gesso, terracotta, creta) tra cui si ricorda il calco del Fregio che adorna l’aula di
Montecitorio e quella del monumento a Umberto I a Roma.
Un’attenzione particolare durante la visita è stata riservata all’analisi accurata della
lastra tombale del cosiddetto Venerabile Gudiris, realizzata in pietra calcarea e
risalente al VII secolo, a croce merovingica, rinvenuta nel XVI secolo. Con curiosità,
alunni attenti e desiderosi di soddisfare la loro curiosità con svariate domande, sono
statti attratti dalla spiegazione relativa alla leggenda che si si è tramandata nei secoli
nel piccolo comune saviglianese. Nel lontano 1405 un contadino stava arando un
campo nei pressi di una vecchia chiesa, quando il vomere, fendendo la terra,
incontrò un ostacolo. Incuriosito, l’uomo scovò dalla terra una lastra di pietra, sul
dorso della quale si trovava una croce, ricoperta e circondata da scritte
incomprensibili. Sollevandola, dal luogo in cui giaceva la strana pietra, affiorò una
sorgente di acqua. Il contadino per ben due volte caricò la lastra sul carro,
decidendo di portarsela a casa, ma la pietra ritornò inspiegabilmente nel luogo in cui
era stata ritrovata. Il nobile signore, proprietario del campo, stizzito dal
comportamento della pietra, mise mano alla spada, vibrando un gran colpo sulla
croce, che si mise a sanguinare e ad arrossare le acque del torrente Mellea, che
divennero così miracolose. Da quel momento tutti furono interessati a vedere e
toccare la pietra; inoltre molti bevvero dalla sua sorgente, e ne enfatizzarono le
proprietà miracolose.
Ancora una volta le docenti e gli alunni esprimono il loro ringraziamento a Silvia per
aver loro permesso di affinare e completare le conoscenze storico-artistiche inerenti
la storia medievale locale.