Abbiamo assistito ad uno spettacolo teatrale in un posto speciale: il museo civico! Niente poltrone imbottite, solo tappeti, sparsi sul pavimento della grande sala al piano terra. Tutto attorno i quadretti ex voto che appena la settimana prima ci avevano molto incuriosito e di cui ci aveva parlato a lungo la direttrice del museo. Durante lo spettacolo, la penombra avvolgeva la sala, creando un’atmosfera magica e di attesa. Da punti diversi, arrivavano fasci luminosi a illuminare i volti degli attori e le loro figure, che si muovevano appena appena, mentre recitavano. E le loro voci sembravano arrivare da lontano. Ci parlavano di fatti molto tristi: di guerra, di malattie, di migranti. Noi l’abbiamo subito capito che ci raccontavano vicende come quelle testimoniate dai quadretti ex voto. Ad ascoltarle ci veniva un po’ il magone, ma verso la fine, sempre arrivava a sollevarci una voce decisa che esclamava: “Per grazia ricevuta!” e che voleva dire che tutto si era concluso bene. Abbiamo applaudito tantissimo perché ci siamo emozionati e gli attori hanno applaudito noi, perché, ci hanno detto, siamo stati molto bravi.