IC Papa Giovanni XXIII

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Imparo e mi diverto

Un progetto per ricordare

giorno della memoria

A più di sessanta anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, anche gli ultimi testimoni di quei tragici fatti vanno scomparendo. A fronte della centralità che il tema ha assunto nella formazione di una coscienza civile, acquisiscono via via  maggior importanza temi e modalità di trasmissione di quel passato. Ciò che rende vicini quei tragici eventi sono le fonti storiche, ma soprattutto la loro narrazione, indispensabile per elaborare un lutto non personalmente vissuto, ma generazionalmente ereditato.
Ogni anno le insegnanti dei diversi gradi di scuola riflettono con i propri alunni sulla Shoah.  Quest’anno la Scuola Primaria di Marene ha avuto modo di ragionare sui ricordi, ma anche sugli insegnamenti “vitali” racchiusi nell’universo Shoah con la collaborazione di un insegnante particolare, la dott. Milano Maria Teresa che si occupa da anni di didattica della Shoah. Il progetto, finanziato dal Comune di Marene, è stato rivolto alle classi seconde, terze, quarte e quinte ed è stato articolato in base ai contenuti concordati dall’esperta con le insegnanti, sulla base delle esigenze didattiche ed educative e in relazione all’età dei bambini partecipanti.
Le classi seconde hanno ragionato su temi quali “odio, violenza, paura” dilagati durante il periodo della Shoah, ma più che mai attuali purtroppo anche oggi.
Le classi terze ed una quarta hanno riflettuto sull’esperienza dei bambini nel campo di Terezin e su come l’arte, la musica, il teatro e la poesia li abbiano tenuti in vita, aiutandoli a restare essere umani.
La classe quarta B ha parlato dell’argomento analizzando il radiodramma “Il sottomarino” di Uri Orlev.
Le classi quinte si sono confrontate sulla necessità di sviluppare il proprio pensiero libero e critico e la capacità di riconoscere il vero dal falso. Hanno ascoltato la narrazione della vita di alcuni Ebrei vissuti nel ghetto di Terezin e ne hanno scritto la biografia immedesimandosi in loro. Hanno letto ed analizzato il copione dell’operetta Brundibar interpretata proprio dai bambini del ghetto; si tratta di una bella favola per bambini, ma con un’intensa simbologia: il perfido Brundibár incarna la figura del male (l’oppressore nazista) e i bambini rappresentano le inermi vittime dello sterminio, che unendosi solidali fra di loro preludono ad un futuro riscatto.
I diversi incontri sono stati seguiti dagli alunni con partecipazione ed empatia.

Un grazie particolare al Comune di Marene per aver reso possibile questo interessante progetto.