IC Papa Giovanni XXIII

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Imparo e mi diverto

Paralimpiadi a scuola: lezioni di sport, lezioni di vita

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Il progetto Paralimpiadi è ormai una tradizione all’interno dell’Istituto Papa Giovanni XXIII che da anni collabora con il CIP (Comitato Paralimpico Italiano) Piemonte per promuovere e diffondere la cultura dello sport paralimpico. Il progetto coinvolge le classi quarte della primaria di Borgo Pieve e si propone di sensibilizzare e avvicinare i bambini alle problematiche riguardanti il mondo dei disabili e della diversità in generale. Partendo dalla conoscenza delle discipline olimpiche e paralimpiche, si passa all’esperienza vissuta concretamente in palestra per sperimentare “davvero”, ciascuno sulla propria pelle, le difficoltà fisiche ed emotive che accompagnano le varie tipologie di svantaggio fisico. Alle esperienze pratiche seguono verbalizzazioni, letture e riflessioni.

Alcuni momenti del percorso sono stati particolarmente significativi e coinvolgenti.

A gennaio i ragazzi hanno assistito a Torino alla partita Italia-Norvegia di Para Ice Hockey, l’hockey su slittino praticato da atleti disabili. Una giornata intensa, nel ricordo di Andrea Chiarotti, indimenticabile capitano della nazionale di Para Ice Hockey e portabandiera italiano alle Paralimpiadi di Sochi 2014, prematuramente scomparso lo scorso anno per un male incurabile e grande amico della nostra scuola. Molto emozionante l’incontro a fine partita con i giocatori della nazionale che si sono intrattenuti con noi firmando autografi e rispondendo alle domande. A sorpresa poi è venuta a salutarci anche Silvia Demaria, atleta torinese partecipante alle Paralimpiadi di Pechino 2008 nel tennis in carrozzina e finalista alle paralimpiadi di Londra 2012 nel canottaggio.

A chiusura del percorso lunedì 6 maggio è stato ospite della nostra scuola Andrea De Beni, atleta diversabile praticante il basket, il quad, il crossfit, marito e papà di due bambine.

Andrea si è trattenuto con gli alunni tutta la mattinata. Ha raccontato la sua storia: la nascita con una malformazione congenita alla gamba destra, l’uso di una protesi, l’incontro con un professore di educazione fisica che a 13 anni gli propone la pallacanestro, la vita che cambia grazie allo sport, il basket che gli trasmette positività, fiducia, autostima, che poi riversa nella vita di tutti i giorni. 25 anni di pallacanestro giocata accanto a ragazzi normodotati nei campionati federali, un vero esempio di inclusione. E adesso la nuova sfida, il crossfit, e i progetti con il quad.   

Andrea ha incantato tutti noi, ragazzi e insegnanti con il suo entusiasmo, l’ironia, l’ottimismo, la grinta, la determinazione nell’andare aldilà dell’handicap, la forza di credere che “posso farcela”. Ha sottolineato il valore della sconfitta come tappa del processo di crescita: “Non facciamo sport per essere migliori degli altri, ma per essere la migliore versione di noi stessi”, questo il suo messaggio.

Al termine del racconto, Andrea ha indossato maglietta e pantaloncini ed è sceso in campo disputando una mini partita di pallacanestro con alcuni bambini.

Un racconto ed un esempio di vita che ha facilitato nei ragazzi il passaggio dal concetto di disabilità a quello di diversa abilità. L’handicap non visto esclusivamente come un limite, ma anche come risorsa, perché la disabilità stimola nella persona la ricerca di risposte creative.

L’incontro con Andrea De Beni ha chiuso alla grande il Progetto Paralimpiadi, che ha fatto riflettere sull’accettazione e la valorizzazione delle somiglianze e delle differenze di ogni persona e ha permesso di vivere lo sport quale mezzo di integrazione, di incontro, di equilibrio, di agonismo, di amicizia e di espressione di valori umani. Lezioni di sport, lezioni di vita! Grazie ad Andrea per il suo esempio!